POSSIANO NON PAGARE LA TASSA PER L'IMMONDIZIA? SI!
UN ESEMPIO:
Si chiama Sesa, è una società per azioni. Vi lavorano 170 dipendenti. L’azienda, il cui progetto appena dieci anni fa era una lontana ipotesi, oggi fattura 36 milioni di euro l’anno. E’ sempre in attivo, gli utili ci sono, abbastanza per investire ancora nello sviluppo e nella ricerca. E sapete come fanno i soldi alla Sesa? Con quello che buttiamo via noi. Con la nostra spazzatura. Con la nostra pasta avanzata, i resti del piatto, quello che chiamiamo umido. Con quello che noi buttiamo via (pagando perché qualcuno venga a prenderselo) loro guadagnano. Non ci credete? E’ così. E siamo andati a vedere come fanno.Siamo nella Bassa Padovana, poco fuori dal centro di Este. Un orizzonte di campi, e una strada che fino a qualche anno fa portava a una discarica. Quella discarica c’è ancora, ma non ci si butta dentro tutto quello che c’è nei cassonetti, come succedeva fino a qualche anno fa: adesso solo una piccola parte di rifiuti finisce lì dentro. Una piccola parte significa poco più del 10 per cento dell’insieme dei nostri rifiuti.Il resto? La plastica, il vetro e la carta sono riciclati. Ma la sorpresa viene dall’umido, dagli scarti di cucina: questa montagna di immondizia quotidiana viene mangiata, digerita, e risputata in forma di energia elettrica, terriccio e acqua calda, da una serie di macchinari chiusi nei capannoni Sesa che sono sorti tutti intorno a quella vecchia discarica di Este.L’elettricità. La prima cosa che si deve sapere è che la spazzatura viene trasformata in elettricità. Non è mica uno slogan, è un business: con l’umido della provincia di Padova (centro città compreso) quelli della Sesa riescono a produrre abbastanza energia da far funzionare i loro impianti e vendere il resto all’Enel. Un terzo dell’energia prodotta serve per far funzionare gli impianti Sesa, il resto si vende: 30 gigawatt annui. Ma il bello è che a Este stanno facendo degli studi (in collaborazione con l’Università di Vienna e quella di Amburgo) per raddoppiare la produzione di energia utilizzando la stessa quantità di spazzatura: quindi raddoppieranno anche i guadagni. E un’azienda che si occupa di spazzatura guadagnandoci molto, perché dovrebbe far pagare a noi cittadini la tassa dei rifiuti? Sarà per questo che a Este, Monselice e dintorni, dove cioè il servizio rifiuti viene svolto direttamente dalla Sesa, i cittadini pagano una tassa dei rifiuti che è -85% di quella che ci fa pagare il nostro comune?
Nessun commento:
Posta un commento